“Dopo un divorzio, mi trovavo un po’ senza meta, molto annoiata, nella mia casa solitaria in una località rurale inglese e decisi di trasferirmi a Londra”. Comincia così questo delizioso volumetto di memorie di Marguerite “Peggy” Guggenheim (1898-1979).

Prese la decisione di aprire una galleria d’arte moderna grazie all’aiuto di Marcel Duchamp che, oltre ad iniziarla all'arte contemporanea, le fece conoscere Kandisky, Tanguy, Cocteau e Arp.

La Guggenheim iniziò a comprare varie opere e nel libro racconta le difficoltà ad importare le opere astratte in Inghilterra: “Non era considerata arte”. Aprì la galleria Guggenheim-jeune, facendo esporre Henry Moore e Yves Tanguy. Ma ben presto la chiuse e si trasferì a New York dove aprì la bellissima galleria “Art of this Century” facendo decorare i locali da Frederick Kiesler. Fece diverse mostre dedicate a pittori emergenti fra cui spiccano Jackson Pollock e Mark Rothko.

Non manca ovviamente di raccontare come riuscì a farsi realizzare la meravigliosa testiera da letto da Calder, l’invito alla Biennale di Venezia e poi l’acquisto nel 1949 del palazzo Venier dei Leoni in cui trasferì la sua collezione.

Questa piccola perla autobiografica in cui racconta il suo amore straordinario per l‘arte, quasi incurante dei rischi della guerra viaggiando con le sue opere fra Parigi, Londra e New York, fu stampato in un elegante e non comune volumetto dalle Edizioni del Cavallino di Venezia in 1000 copie numerate nel giugno del 1956.

 

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